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Differenze tra le versioni di "NoSoftwarePatents"

Da MontelLUG WIKI.

(lettera ai parlamentari)
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volevo segnalarvi un tema caldo in questi tempi, riguardante nello specifico le imprese e le associazioni che si occupano di software in Europa, ma che di riflesso coinvolge pesantemente tutti gli ambiti della vita moderna.
 
volevo segnalarvi un tema caldo in questi tempi, riguardante nello specifico le imprese e le associazioni che si occupano di software in Europa, ma che di riflesso coinvolge pesantemente tutti gli ambiti della vita moderna.
  
Da alcuni anni, la Commissione Europea intende approvare una legge sulla brevettabilità del software, ora coperto dalla normativa sul diritto d'autore, similmente a quanto accade negli Stati Uniti. La votazione finale della Direttiva avverrà il 5 o 7 luglio.
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Da alcuni anni, la Commissione Europea intende approvare una legge sulla brevettabilità del software, ora coperto, sottoforma di codice, dalla normativa sul diritto d'autore, similmente a quanto accade negli Stati Uniti. La votazione finale della Direttiva avverrà il 5 o 7 luglio.
  
Mentre con il diritto d'autore si tutela la paternità di un'opera (e quindi di un software), con un brevetto si potrà estendere tale tutela anche ad una idea. Sono già stati richiesti i brevetti per “idee”, che non sarebbero tali, quali il click del mouse per svolgere un'azione, oppure l'operatore di diseguaglianza nel codice sorgente, e altre idee che vengono utilizzate oggi praticamente in tutti i software in circolazione.
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Mentre con il diritto d'autore si tutela il codice del programma, con un brevetto si potrà estendere tale tutela anche ad una mera idea - come ad esempio l'idea di un cavatappi. Sono già stati richiesti i brevetti per idee, che tali non sarebbero, quali il click del mouse per svolgere un'azione, oppure l'operatore di diseguaglianza nel codice sorgente, e altre idee che vengono utilizzate oggi praticamente in tutti i software in circolazione.
  
Secondo la legge italiana sui brevetti per invenzione e la Convenzione sul Brevetto Europeo, per essere suscettibile di brevetto, un prodotto o metodo di produzione dovrebbe soddisfare alcuni requisiti principali, tra i quali quello di industrialità, novità, creatività e sufficienza di descrizione. È pacifico notare come “idee” banalissime, a volte appartenenti a concetti informatici comuni, utilizzati già da un ventennio e oltre, non posseggano alcuni di tali requisiti.
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Secondo la legge italiana sui brevetti per invenzione e la Convenzione sul Brevetto Europeo, per essere suscettibile di brevetto, un prodotto o metodo di produzione dovrebbe soddisfare alcuni requisiti principali, tra i quali quello di industrialità, novità, creatività e sufficienza di descrizione. È pacifico notare come “idee” banalissime, a volte appartenenti a concetti informatici comuni, utilizzati già da un ventennio e oltre, non posseggano alcuni di tali requisiti.  
  
La brevettabilità consentirà alle major del settore, Microsoft(R)  in primis, di registrare brevetti per coprire tutti gli ambiti dello sviluppo del software, determinando la morte delle piccole e medie imprese, le quali spesso non dispongono di mezzi economici sufficienti per brevettare esse stesse, o per pagare royalties su “idee” coperte, per poi dover analizzare tutto il codice prodotto verificandone la NON violazione dei brevetti registrati.
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Inoltre, la proposta di legge in questione non chiarisce in modo puntuale cosa si potrà o non si potrà brevettare di fronte a del software; questo sarà un tallone d'Achille che le multinazionali potrebbero sfruttare a loro vantaggio, brevettando tutto il possibile.  Quello che è brevettabile, infatti, secondo la direttiva Ue, dovrebbe diventare la "Computer implemented Invention", cioè l'invenzione che utilizza il computer. Una terminologia estremamente generica che lascia spazi interpretativi enormi e che invece, vista la strategicità del problema, dovrebbe colmare.
  
Per dimostrare l'effettiva contraddittorietà della riforma, c'è chi utilizza un paragone con la Musica.
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Al fine di affermare la propria posizione dominante, le major del settore - che, è bene ricordare, sono per la maggior parte non europee - avranno la possibilità di registrare brevetti per coprire tutti gli ambiti dello sviluppo del software, determinando la paralisi morte delle piccole e medie imprese europee, che sono la maggioranza. Queste spesso non dispongono di mezzi economici sufficienti per accedere alle protezioni brevettuali, o per pagare royalties su idee coperte, o dover ulteriormente analizzare il codice prodotto, verificando la NON violazione dei brevetti registrati.
È come se un giorno fosse possibile brevettate scale, note, accordi. Se venisse brevettata la Scala Pentatonica, improvvisamente buona parte della musica blues e parte della classica violerebbe tale brevetto, e tutti gli autori dovrebbero improvvisamente pagare royalties.
 
  
Questa tendenza quindi ucciderebbe la reale creatività umana, proteggendo soltanto chi detiene il potere economico, che con questa abile mossa potrebbe meglio controllare ogni forma di invenzione, assicurandosi così posizioni dominanti nel mercato.
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Per dimostrare l'effettiva contraddittorietà della riforma, c'è chi utilizza un paragone con la Musica. È come se un giorno fosse possibile brevettate scale, note, accordi. Se venisse brevettata la Scala Pentatonica, improvvisamente buona parte della musica blues e parte della classica violerebbe tale brevetto, e tutti gli autori dovrebbero improvvisamente pagare royalties.
  
La Commissione Europea dichiara che esiste una "maggioranza economica" a favore dei brevetti sul software. Questo è ciò che ha concluso una consultazione avvenuta nel 2000, quando più del 90% degli intervistati prese posizione contro i brevetti sul software, ma si sostenne che coloro i quali erano a favore avevano un maggior peso "in termini di investimenti e occupazione".
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Questa tendenza quindi ucciderebbe la reale creatività umana, proteggendo soltanto chi detiene il potere economico, che con questa abile mossa potrebbe meglio controllare ogni forma di invenzione, creando de facto una elevata litigiosità nei tribunali. Ne è una dimostrazione quello che sta succedendo negli Stati Uniti, dove è in vigore una normativa simile a quella che si sta per approvare qui. Una riforma di questa portata, scritta in modo palesemente lacunoso, non porterebbe quindi chiarezza ma soltanto problemi collaterali di ordine non indifferente.
  
Oltre alle imprese che sviluppano software, vi sono anche gruppi spontanei di persone che sviluppano il cosiddetto "software libero", che non puo' certo PAGARE il costo di brevetti stupidi e generici proposti da aziende mastodontiche come Microsoft.
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Questa direttiva, se verrà approvata, sarà quindi uno scacco al software libero e a quello commerciale creato dalle piccole/medie imprese, il tutto a vantaggio dei grossi colossi informatici statunitensi.
  
Questa direttiva, se verrà approvata, distruggerà certamente il software libero e le piccole/medie imprese che sviluppano software libero e proprietario, a vantaggio dei grossi colossi informatici (per lo piu' statunitensi), determinando perciò la morte della maggior parte delle software house europee.
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Nel caso in cui possa interessarvi questo tema (e me lo auguro, dal momento che considero la vostra trasmissione molto autorevole e seguita da aziende e politici), mi riterrei disposto a fornirvi maggiori informazioni in merito e magari rintracciare qualche personaggio di spicco che possa essere intervistato.
  
Nel caso in cui possa interessarvi questo tema (e me lo auguro, dal momento che considero la vostra trasmissione molto autorevole e seguita da aziende e politici), mi riterrei disposto a fornirvi maggiori informazioni in merito e magari rintracciare qualche personaggio di spicco che possa essere intervistato.
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Per il comitato contro i brevetti, che abbraccia trasversalmente diversi partiti politici Italiani, come AN, Verdi, DS, Radicali, si rinvia a titolo esemplificativo
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http://web.fiorellocortiana.it/html/
  
Per il comitato contro i brevetti, mi viene in mente il senatore Cortiana, dei Verdi, http://web.fiorellocortiana.it/html/ , ma ci sono altri personaggi di spicco come l'avvocato Andrea Monti http://www.andreamonti.net/ : entrambi da anni propongono a piu' livelli l'adottabilità del software libero nella Pubblica Amministrazione.   
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Per un parere tecnico-giuridico, al di fuori di qualsiasi corrente politica, si segnala il sito dell'Avv. Andrea Monti, http://www.andreamonti.net/ : entrambi da anni propongono a piu' livelli l'adottabilità del software libero nella Pubblica Amministrazione.   
  
 
Per coloro a favore dei brevetti, basta citare qualche responsabile della Microsoft, una delle poche industrie che ne trarrebbe vantaggio!
 
Per coloro a favore dei brevetti, basta citare qualche responsabile della Microsoft, una delle poche industrie che ne trarrebbe vantaggio!

Versione delle 12:13, 29 giu 2005

NO alla brevettabilità del software

Proposta di servizio inviata a Noveinpunto (trasmissione di radio24)

Gent.ma redazione di Noveinpunto,

volevo segnalarvi un tema caldo in questi tempi, riguardante nello specifico le imprese e le associazioni che si occupano di software in Europa, ma che di riflesso coinvolge pesantemente tutti gli ambiti della vita moderna.

Da alcuni anni, la Commissione Europea intende approvare una legge sulla brevettabilità del software, ora coperto, sottoforma di codice, dalla normativa sul diritto d'autore, similmente a quanto accade negli Stati Uniti. La votazione finale della Direttiva avverrà il 5 o 7 luglio.

Mentre con il diritto d'autore si tutela il codice del programma, con un brevetto si potrà estendere tale tutela anche ad una mera idea - come ad esempio l'idea di un cavatappi. Sono già stati richiesti i brevetti per idee, che tali non sarebbero, quali il click del mouse per svolgere un'azione, oppure l'operatore di diseguaglianza nel codice sorgente, e altre idee che vengono utilizzate oggi praticamente in tutti i software in circolazione.

Secondo la legge italiana sui brevetti per invenzione e la Convenzione sul Brevetto Europeo, per essere suscettibile di brevetto, un prodotto o metodo di produzione dovrebbe soddisfare alcuni requisiti principali, tra i quali quello di industrialità, novità, creatività e sufficienza di descrizione. È pacifico notare come “idee” banalissime, a volte appartenenti a concetti informatici comuni, utilizzati già da un ventennio e oltre, non posseggano alcuni di tali requisiti.

Inoltre, la proposta di legge in questione non chiarisce in modo puntuale cosa si potrà o non si potrà brevettare di fronte a del software; questo sarà un tallone d'Achille che le multinazionali potrebbero sfruttare a loro vantaggio, brevettando tutto il possibile. Quello che è brevettabile, infatti, secondo la direttiva Ue, dovrebbe diventare la "Computer implemented Invention", cioè l'invenzione che utilizza il computer. Una terminologia estremamente generica che lascia spazi interpretativi enormi e che invece, vista la strategicità del problema, dovrebbe colmare.

Al fine di affermare la propria posizione dominante, le major del settore - che, è bene ricordare, sono per la maggior parte non europee - avranno la possibilità di registrare brevetti per coprire tutti gli ambiti dello sviluppo del software, determinando la paralisi morte delle piccole e medie imprese europee, che sono la maggioranza. Queste spesso non dispongono di mezzi economici sufficienti per accedere alle protezioni brevettuali, o per pagare royalties su idee coperte, o dover ulteriormente analizzare il codice prodotto, verificando la NON violazione dei brevetti registrati.

Per dimostrare l'effettiva contraddittorietà della riforma, c'è chi utilizza un paragone con la Musica. È come se un giorno fosse possibile brevettate scale, note, accordi. Se venisse brevettata la Scala Pentatonica, improvvisamente buona parte della musica blues e parte della classica violerebbe tale brevetto, e tutti gli autori dovrebbero improvvisamente pagare royalties.

Questa tendenza quindi ucciderebbe la reale creatività umana, proteggendo soltanto chi detiene il potere economico, che con questa abile mossa potrebbe meglio controllare ogni forma di invenzione, creando de facto una elevata litigiosità nei tribunali. Ne è una dimostrazione quello che sta succedendo negli Stati Uniti, dove è in vigore una normativa simile a quella che si sta per approvare qui. Una riforma di questa portata, scritta in modo palesemente lacunoso, non porterebbe quindi chiarezza ma soltanto problemi collaterali di ordine non indifferente.

Questa direttiva, se verrà approvata, sarà quindi uno scacco al software libero e a quello commerciale creato dalle piccole/medie imprese, il tutto a vantaggio dei grossi colossi informatici statunitensi.

Nel caso in cui possa interessarvi questo tema (e me lo auguro, dal momento che considero la vostra trasmissione molto autorevole e seguita da aziende e politici), mi riterrei disposto a fornirvi maggiori informazioni in merito e magari rintracciare qualche personaggio di spicco che possa essere intervistato.

Per il comitato contro i brevetti, che abbraccia trasversalmente diversi partiti politici Italiani, come AN, Verdi, DS, Radicali, si rinvia a titolo esemplificativo

http://web.fiorellocortiana.it/html/

Per un parere tecnico-giuridico, al di fuori di qualsiasi corrente politica, si segnala il sito dell'Avv. Andrea Monti, http://www.andreamonti.net/ : entrambi da anni propongono a piu' livelli l'adottabilità del software libero nella Pubblica Amministrazione.

Per coloro a favore dei brevetti, basta citare qualche responsabile della Microsoft, una delle poche industrie che ne trarrebbe vantaggio!

Allego alla presente il collegamento ad una lettera di appello che e' stata spedita ad alcuni parlamentari: http://www.italy.fsfeurope.org/projects/swpat/appello-it-mep.pdf

Ringraziandovi, e rimanendo a disposizione per ulteriori informazioni, porgo distinti saluti.

Riferimenti


Mail inviata agli europarlamentari

Subject: NO alla brevettabilità del software

Ill.mo On. $FIELD1, nei prossimi giorni si svolgerà una votazione riguardante la brevettabilità del software. Con questa mail, vorrei farle sapere quali problemi potrebbe causare l'approvazione di tale Direttiva, pertanto spero di indurla a votare NO alla brevettabilità del software.

Da alcuni anni, la Commissione Europea intende approvare una legge sulla brevettabilità del software, ora coperto dalla normativa sul diritto d'autore, similmente a quanto accade negli Stati Uniti. La votazione finale della Direttiva avverrà il 5 o 7 luglio.

Mentre con il diritto d'autore si tutela la paternità di un'opera (e quindi di un software), con un brevetto si potrà estendere tale tutela anche ad una idea. Sono già stati richiesti i brevetti per “idee”, che non sarebbero tali, quali il click del mouse per svolgere un'azione, oppure l'operatore di diseguaglianza nel codice sorgente, e altre IDEE BANALI che vengono UTILIZZATE oggi praticamente IN TUTTI I SOFTWARE in circolazione.

Secondo la legge italiana sui brevetti per invenzione e la Convenzione sul Brevetto Europeo, per essere suscettibile di brevetto, un prodotto o metodo di produzione dovrebbe soddisfare alcuni requisiti principali, tra i quali quello di industrialità, novità, creatività e sufficienza di descrizione. È pacifico notare come “idee” banalissime, a volte appartenenti a concetti informatici comuni, utilizzati già da un ventennio e oltre, non posseggano alcuni di tali requisiti.

La brevettabilità consentirà alle major del settore, Microsoft(R) in primis, di registrare brevetti per coprire tutti gli ambiti dello sviluppo del software, determinando la morte delle piccole e medie imprese, le quali spesso non dispongono di mezzi economici sufficienti per brevettare esse stesse, o per pagare royalties su “idee” coperte, per poi dover analizzare tutto il codice prodotto verificandone la NON violazione dei brevetti registrati.

Per dimostrare l'effettiva contraddittorietà della riforma, c'è chi utilizza un PARAGONE CON LA MUSICA. È come se un giorno fosse possibile brevettate scale, note, accordi. SE VENISSE BREVETTATA LA SCALA PENTATONICA, IMPROVVISAMENTE BUONA PARTE DELLA MUSICA BLUES VIOLEREBBE TALE BREVETTO, e tutti gli autori dovrebbero improvvisamente pagare royalties al furbone che registra tale brevetto.

Questa tendenza quindi ucciderebbe la reale creatività umana, proteggendo soltanto chi detiene il potere economico, che con questa abile mossa potrebbe meglio controllare ogni forma di invenzione, assicurandosi così posizioni dominanti nel mercato.

La Commissione Europea dichiara che esiste una "maggioranza economica" a favore dei brevetti sul software. Questo è ciò che ha concluso una consultazione avvenuta nel 2000, quando più del 90% degli intervistati prese posizione contro i brevetti sul software, ma si sostenne che coloro i quali erano a favore avevano un maggior peso "in termini di investimenti e occupazione".

Oltre alle imprese che sviluppano software, vi sono anche gruppi spontanei di persone che sviluppano il cosiddetto "software libero", che non puo' certo PAGARE il costo di brevetti stupidi e generici proposti da aziende mastodontiche come Microsoft.

QUESTA DIRETTIVA, se verrà approvata, DISTRUGGERA' CERTAMENTE IL SOFTWARE LIBERO E LE PICCOLE/MEDIE IMPRESE CHE SVILUPPANO SOFTWARE, A VANTAGGIO DEI GROSSI COLOSSI INFORMATICI (per lo piu' statunitensi), DETERMINANDO PERCIO' LA MORTE DELLA MAGGIOR PARTE DELLE SOFTWARE HOUSE EUROPEE. Mi auguro che il suo voto, al contrario, aiuti a rendere più competitive le imprese europee, anziché sottometterle a quelle statunitensi.

Nel caso in cui possa interessarvi questo tema (e me lo auguro, dal momento che considero la vostra trasmissione molto autorevole e seguita da aziende e politici), mi riterrei disposto a fornirvi maggiori informazioni in merito.

RingraziandoLa, e rimanendo a disposizione per ulteriori informazioni, porgo distinti saluti. Firmato da chi???