Differenze tra le versioni di "Login SSH"
Da MontelLUG WIKI.
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Il comando potrebbe non funzionare per autenticare ''root'' perché su alcune distribuzioni (es. Debian), per impostazione di sicurezza a ''root'', di defaut, non è concesso l'accesso remoto: va pertanto modificato questo file /etc/ssh/sshd_config sul server: | Il comando potrebbe non funzionare per autenticare ''root'' perché su alcune distribuzioni (es. Debian), per impostazione di sicurezza a ''root'', di defaut, non è concesso l'accesso remoto: va pertanto modificato questo file /etc/ssh/sshd_config sul server: | ||
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Fatta la copia della chiave pubblica con il comando indicato nel paragrafo precedente, ri-commentare ''PermitRootLogin yes'' o impostare il valore di default ''PermitRootLogin prohibit-password'' impostare ''PasswordAuthentication no'' e riavviare sshd con il comando di cui sopra. | Fatta la copia della chiave pubblica con il comando indicato nel paragrafo precedente, ri-commentare ''PermitRootLogin yes'' o impostare il valore di default ''PermitRootLogin prohibit-password'' impostare ''PasswordAuthentication no'' e riavviare sshd con il comando di cui sopra. | ||
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Usare una chiave per autenticarsi riduce il rischio di accessi indesiderati: ma se il server è esposto su Internet non basta; è fondamentale se non obbligatorio preoccuparsi di impostare un firewall. | Usare una chiave per autenticarsi riduce il rischio di accessi indesiderati: ma se il server è esposto su Internet non basta; è fondamentale se non obbligatorio preoccuparsi di impostare un firewall. | ||
E siccome vi sarà possibile vedere quante migliaia di tentativi di accesso verranno fatti sulla porta 22 aperta è consigliabile adottare anche un ulteriore misura di prevenzione tipo [http://www.sshguard.net/ sshguard] | E siccome vi sarà possibile vedere quante migliaia di tentativi di accesso verranno fatti sulla porta 22 aperta è consigliabile adottare anche un ulteriore misura di prevenzione tipo [http://www.sshguard.net/ sshguard] | ||
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Versione attuale delle 20:37, 28 mar 2021
Login in un server via SSH con chiave pubblica
Lasciare aperta la porta di un server SSH su internet è rischioso: lo è un poco meno se il server è impostato per non accettare l'autenticazione tramite password e di accettare solo l'accesso tramite chiave pubblica, ovvero sfruttando la crittografia assimetrica.
Questa pagina vuol esser un semplice manuale o un pro-memoria delle impostazioni da fare: eventuali approfondimenti sulle configurazioni di SSH, di sshd_config o altro non verranno trattate qui.
Premesse
Si considera che:
- è stato già installato/disponibile un server SSH;
- si ha accesso al server remoto e funziona il collegamento.
Generare la chiave pubblica e privata
Prima di tutto dobbiamo aver a disposizione una una copia di chiavi crittografiche, una pubblica ed una privata. Spostiamoci nella cartella ~./ssh e diamo il comando
ssh-keygen -a 100 -t ed25519 -C "$(whoami)@$(hostname)-$(date -I)"
vediamo le opzioni:
- -t ed25519 stabilisce la tipologia di algoritmo da utilizzare per la chiave criptografica: senza entrare nei tecnicismi ed25519 è l'algoritmo ora più raccomandato per la generazione di chiavi;
- -a 100 è il numero di KDF (Key Derivation Function); più alto è il numero e più è lenta la verifica della password: di default è 16, incrementa la resistenza agli attacchi di tipo brute-force in caso di furto della chiave privata. E' un opzione aggiuntiva: va valutato il caso specifico per capire se serve impostare l'opzione;
- -C "$(whoami)@$(hostname)-$(date -I)" serve ad aggiungere un commento alla chiave quando verrà memorizzata sul server: è utile per riconoscere le chiavi memorizzate sul server. Potrebbe anche esser impostata l'opzione -C "email@dominio.com"
Una volta dato invio, il programma chiederà:
- il nome del file: consigliato usare una chiave per ciascun server; non costa nulla dare un nome specifico ed aumenta la sicurezza;
- una password: da salvare in modo sicuro; si può anche non impostare nessuna password, ma ovviamente aumenta il rischio in caso di furto della chiave privata; ovviamente in questo caso non ha senso l'opzione -a ed in questo secondo caso la chiave privata deve esser conservata con assoluta cura e non deve finire in dispositivi mobili o passare su internet, perché non è protetta.
Troveremo nella directory il file id_ed25519_nomeserverimpostato la chiave privata da custodire adeguatamente e id_ed25519_nomeserverimpostato.pub la chiave pubblica che verrà poi copiata nel server.
Aprite poi il file ~./ssh/config ed aggiungete il server a cui collegarsi aggiungendo le seguenti righe:
Host nomeserver HostName IP_del_server IdentityFile ~/.ssh/id_ed25519_nomeserverimpostato HashKnownHosts yes GSSAPIAuthentication yes
Aggiunta della chiave a SSH-Agent
Il comando è semplice: verificare prima che ssh-agent sia attivo con eval "$(ssh-agent -s)"
ssh-add ~/.ssh/id_ed25519_nomeserverimpostato
oppure semplicemente ssh-add per aggiungere tutte le chiavi disponibili.
Copia della chiave sul server
La copia si effettua con il seguente comando:
ssh-copy-id -i id_ed25519_nomeserverimpostato.pub utenteserver@ipserver
Impostazioni del server
Il comando potrebbe non funzionare per autenticare root perché su alcune distribuzioni (es. Debian), per impostazione di sicurezza a root, di defaut, non è concesso l'accesso remoto: va pertanto modificato questo file /etc/ssh/sshd_config sul server:
cercare e de-commentare/modificare le seguenti opzioni:
PermitRootLogin yes PubkeyAuthentication yes
Riavviare sshd con il comando seguente e lanciare nuovamente ssh-copy-id sopra indicato:
systemctl restart sshd.service
Fatta la copia della chiave pubblica con il comando indicato nel paragrafo precedente, ri-commentare PermitRootLogin yes o impostare il valore di default PermitRootLogin prohibit-password impostare PasswordAuthentication no e riavviare sshd con il comando di cui sopra.
Conclusioni
Usare una chiave per autenticarsi riduce il rischio di accessi indesiderati: ma se il server è esposto su Internet non basta; è fondamentale se non obbligatorio preoccuparsi di impostare un firewall. E siccome vi sarà possibile vedere quante migliaia di tentativi di accesso verranno fatti sulla porta 22 aperta è consigliabile adottare anche un ulteriore misura di prevenzione tipo sshguard