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Versione del 26 giu 2005 alle 11:23 di Mesfet (discussione | contributi)
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NO alla brevettabilità del software

Proposta di servizio inviata a Noveinpunto (trasmissione di radio24)

Gent.ma redazione di Noveinpunto, volevo segnalarvi un tema caldo di questi giorni almeno per quanto riguarda le imprese e le associazioni che si occupano di software, in Europa, ma che di riflesso coinvolge pesantemente tutti gli ambiti della vita moderna.

Da alcuni anni la Commissione Europea intende approvare una legge per la brevettabilità del software, ora coperta dal diritto d'autore. La votazione finale per l'approvazione o meno della Direttiva avverrà il 5 o 7 luglio.

Mentre con il diritto d'autore si stabilisce la paternità di un'opera (e quindi di un software), con un brevetto si potrà estendere la paternità anche ad una idea. Sono già stati richiesti i brevetti per idee banalissimi quali il click del mouse per svolgere un'azione, oppure l'operatore di diseguaglianza nel codice sorgente, e altre idee che vengono utilizzate oggi in quasi tutti i software in circolazione. Notare che queste idee non hanno in se alcuna sorta di innovazione, ma la brevettabilità consentirà alle major del settore (microsoft in primis) di registrare brevetti per coprire tutti gli ambiti dello sviluppo del software, determinando la MORTE di tutte le piccole e medie imprese che sviluppano software (e che non hanno i soldi per acquistare, a loro volta, brevetti o peggio ancora per dover analizzare tutto il codice prodotto verificandone la NON violazione dei brevetti registrati).

Per dimostrare meglio questa cosa, c'e' chi propone il seguente paragone con l'ambiente musicale: se la musica fosse brevettabile, verrebbero certamente brevettate le scale, il giro di DO. Se venisse brevettata la "scala pentatonica", improvvisamente tutta la musica blues violerebbe tale brevetto e gli autori si troverebbero improvvisamente costretti a PAGARE per tale brevetto.

La Commissione Europea dichiara che esiste una "maggioranza economica" a favore dei brevetti sul software. Questo è ciò che ha concluso una consultazione avvenuta nel 2000, quando più del 90% degli intervistati prese posizione contro i brevetti sul software, ma si sostenne che coloro i quali erano a favore avevano un maggior peso "in termini di investimenti e occupazione".

Oltre alle imprese che sviluppano software, vi sono anche gruppi spontanei di persone che sviluppano il cosiddetto "software libero", che non puo' certo PAGARE il costo di brevetti stupidi e generici proposti da aziende mastodontiche come Microsoft. Questa direttiva, se verrà approvata, distruggerà certamente il software libero e le piccole/medie imprese che sviluppano software, a vantaggio dei grossi colossi informatici (per lo piu' statunitensi), deternubabdi perciò la morte della maggior parte delle software house europee.

Nel caso in cui possa interessarvi questo tema (e me lo auguro, dal momento che considero la vostra trasmissione molto autorevole e seguita da aziende e politici), mi riterrei disposto a fornirvi maggiori informazioni in merito e magari rintracciare qualche personaggio di spicco che possa essere intervistato (per il comitato contro i brevetti, mi viene in mente il senatore Cortiana, dei Verdi, http://web.fiorellocortiana.it/html/ , ma ci sono altri personaggi di spicco come l'avvocato Andrea Monti http://www.andreamonti.net/ : entrambi da anni propongono a piu' livelli l'adottabilità del software libero nella Pubblica Amministrazione. Per coloro a favore dei brevetti, basta citare qualche responsabile della Microsoft, una delle poche industrie che ne trarrebbe vantaggio!).

Allego alla presente una lettera di appello che e' stata spedita ad alcuni parlamentari. Ringraziandovi, e rimanendo a disposizione per ulteriori informazioni, porgo distinti saluti.